Posts written by La Medgona

view post Posted: 5/2/2013, 17:58 Xilomanzia - Divinazione
http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/modern-wi...beto-di_25.html
Come dice la parola stessa – “xilo”, “legno”, e “manzia”, “divinazione” – è un’arte basata sull’esaminazione dei pezzi di legno di ogni genere: rami caduti, tronchi, arbusti, pezzi di legno che giacciono al suolo. Esistono diverse correnti di questa mantica: quella più antica si occupa esclusivamente dei rami caduti per cause naturali (tipico della Schiavonia), mentre con l’andare del tempo si è passati allo spogliare metà corteccia e gettarli al suolo così da creare disegni casuali, interpretando solo quelli che cadevano con la metà nuda verso l’alto. Poi si sono aggiunte altre pratiche ancora, come osservare la legna che arde sul fuoco.
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view post Posted: 5/2/2013, 17:56 Strega come me di Giusi Quarenghi - Le nostre letture
http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/strega-co...-quarenghi.html
Un paio di giorni fa - anche se sarebbe meglio dire notti x3 - ho terminato "Strega come me" di Giusi Quarenghi, edito da giunti. Il breve racconto di Caterina, che tramite un diario trovato dal nonno scopre uno scorcio dell’infanzia della sua magica misteriosa “nonnastra” che non ha mai conosciuto, mi ha veramente affascinato. E' un libro interessante, capace di trasmettere qualcosa di trascendentale a streghe, così come babbani, di tutte le età.
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per info www.sololibri.net/Strega-come-me-Giusi-Quarenghi.html
view post Posted: 5/2/2013, 17:50 Yoga e Saluto al sole - New Age
http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/modern-wi...to-di_2092.html
Come molti sapranno, si tratta delle pratiche ascetiche meditative originarie dell’India. Il termine – in sanscrito योग – si riscontra già nel più antico Veda, il Rgveda, ed ha il significato di “unire”, “attaccare”, ma anche “imbrigliare”, nel senso di soggiogare sé stessi alla disciplina, come è riportato nel testo stesso.Nella sua accezione religiosa e filosofico religiosa, il termine sanscrito yoga è così reso nelle altre lingue asiatiche:
in cinese 瑜伽 yúqié, yújiā;
in giapponese ヨーガ yōga;
in coreano 유가 yuga;
in vietnamita du già;
in tibetano sbyor ba;
in thailandese โยคะ yokha.
Le tecniche dello Yoga hanno come scopo il congiungimento di corpo, mente e anima con il Paramatma (la Divinità o energia universale), ossia l’unione tra quest’ultima e lo Jivatman (l’energia individuale).
I praticanti di queste tecniche sono detti Yogini, se donne, e Yogi (o Yogin) se uomini.
La prima grande opera indiana riguardante questa mantica è lo Yoga Sutra (“Aforismi sullo Yoga”) redatto da Patañjali, identificato dagli esperti con l’omonimo studioso vissuto nel III sec a.C. – anche se studi più moderni avrebbero datato la redazione dell’opera in epoca medievale.
L’autore indica al praticante otto arti nello Yoga, ossia otto possibilità per raggiungere la comunione con il Paramatma – tante quante le parti del corpo.
_Gli Yama sono i cinque comandamenti morali universali (o astensioni) su cui si fonda l’etica dello Yoga.
Ahimsa: non-violenza, astensione dall'infliggere a qualsiasi essere vivente qualunque tipo di male, sia esso fisico, psicologico, ecc.;
Sathya: verità, aderenza al vero, sincerità (soprattutto con se stessi);
Asteya: onestà, astensione dalla cupidigia, liberazione dall'avidità;
Brahmacharya: castità (intesa soprattutto come purezza morale e sentimentale);
Aparigraha: distacco, non-attaccamento, astensione dalla bramosia del possedere.

Niyama sono le regole dell’autopurificazione.
Saucha: pulizia, salute fisica, purezza;
Santosa: appagamento, felicità della mente, l'accontentarsi;
Tapas: ardore, fervore nel lavoro, desiderio ardente di evoluzione spirituale;
Svadhyaya: studio di se stessi, ricerca interiore;
Ishvara Pranidhana: abbandonarsi alla Divinità, la resa al Signore di tutte le nostre azioni.

Le Asana (in sanscrito आसन) sono le posture utilizzate in alcune forme dello Yoga (specialmente nell’Hata Yoga), qualche migliaio, che, tramite l’assunzione, permettono al praticante di purificare i canali energetici (Nada) e incanalare l’energia verso punti specifici del corpo, ottenendo un notevole benessere psicofisico. I loro nomi sono ispirati alla natura – specialmente agli animali – e alla mitologia Induista.

Pranayama (“controllo delle correnti del Prana”) e Pratyahara (“ritiro della mente dagli oggetti dei sensi”) sono il quarto stadio dello Yoga, e consistono nella ricecrca interiore controllando il Prana per mezzo della respirazione e della mente, liberandosi dalla schiavitù provocata dalle pulsioni umane.

Dharana è la capacità di concentrazione, diventando un tutt’uno con ciò che si sta facendo, il microcosmo e il macrocosmo.

Dhyana, la meditazione – dalla cui traslitterazione derivano il termine cinese “Chan” e quello giapponese “Zen”.

Samahdi è lo stato di conoscenza superiore, l’unione del Paramatma con lo Jivatman.

Le tecniche dello Yoga si fondano sulla fisiologia indiana, secondo la quale il corpo umano è attraversato da canali energetici (le Nadi, che sarebbero 40mila o forse 72mila) in cui scorre l’energia universale, il Prana. Le più importanti sono 3: Ida, Pingala e Sushuma, che scorrono intorno alla colonna vertebrale incrociandosi in alcuni punti
La diffusione di tali pratiche in occidente è avvenuta tra il XIX e il XXI sec, assieme alla meditazione (Dhyana) e agli esercizi di controllo del respiro (Pranayama).

Il Surya Namaskara (surya significa “sole” e namaskara “saluto”) è una serie di asana dell’Hatha Yoga che i praticanti eseguono tradizionalmente al mattino al momento del sorgere del solo. Il suo scopo è devozionale nei confronti dell’astro, identificato come colui che genera la vita con i suoi raggi energetici, ma anche fisico, in quanto scioglie, allunga e rende flessibili i muscoli, massaggia gli organi interni e amplia la respirazione; non a caso i Maestri di questa disciplina consigliano di praticare più saluti al sole prima dello Yoga per preparare corpo e mente, ma anche al mattino appena alzati per sciogliere i muscoli e concentrarsi per la nuova giornata

1 Pranamasana posizione della preghiera espirazione
2 Hasta uttanasana posizione delle mani sollevate inspirazione
3 Padahastasana posizione delle mani ai piedi espirazione
4 Ashwa sanchalanasana posizione equestre inspirazione
5 Adho mukha svanasana posizione del cane che guarda indietro espirazione
6 Ashtanga namaskara saluto con gli otto arti del corpo sospensione
7 Bhujangasana posizione del serpente o del cobra inspirazione
8 Adho mukha svanasana posizione del cane che guarda indietro espirazione
9 Ashwa sanchalanasana posizione equestre inspirazione
10 Padahastasana posizione delle mani ai piedi espirazione
11 Hasta uttanasana posizione delle mani sollevate inspirazione
12 Pranamasana posizione della preghiera Espirazione
view post Posted: 5/2/2013, 17:45 Tradizioni zingaresche - Another World
http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/modern-wi...beto-di_26.html

Le parole “zingaro”, “gitano” sono termini generici di soliti usati per indicare un insieme di diverse etnie, dalle caratteristiche nomadi – anche se questa interessa solo una minoranza di tali popolazioni. A causa della connotazione negativa che hanno assunto questi termini nel corso del tempo, viene ritenuto volgare il loro uso, passando a termini altrettanto superficiali e talvolta erronei come “rom” o “sinti”. Secondo gli studiosi, il termine generale più corretto utilizzabile è “popolazione romanì”.
La parola italiana zingaro, come il francese tsigane, il portoghese cigano, il rumeno ţigan, l'ungherese cigány e il tedesco Zigeuner, deriva dal grecomedievale (Α) τσίγγανοι, (A)tsínganoi (greco moderno Τσιγγάνοι, Tsingáni), tribù dell'Anatolia.
Un'opinione diffusa all'inizio del XX secolo ne faceva risalire l'origine allo stanziamento in Mesopotamia di popolazioni sire, etiopi e nubiane, in seguito alle vittorie dell'imperatore Costantino V di Bisanzio, che si sarebbero chiamate Athingan, in seguito disperse dalle invasioni turche.
Zingaro e zingano (così come Ατσίγγανος) sono da alcuni autori[8] fatti risalire a Αθίγγανοι Athínganoi, "intoccabili", nome di gruppi eretici stanziati nelle regioni anatoliche di Frigia e Licaonia; essa avrebbe avuto connotazione, secondo molti, negativa (dato che trattasi dello stesso nome dell'infima "casta-non casta" indiana, i paria, da cui proverrebbero, in cui oggi sono inseriti, per esempio, i necrofori).
Il luogo d’origine di questo popolo (ammesso e non concesso che si tratti di un luogo unico) è attribuito dalla maggior parte degli studiosi alla regione situata tra gli attuali India e Pakistan, da dove sarebbero fuggiti verso l’anno mille dalle devastanti invazioni di Ghazni – tesi la cui principale motivazione sarebbe la lampante derivazione indiana della lingua, l’aspetto fisico, nonché le documentazioni storiografiche. Comunque non è del tutto chiaro se la regione indiana sia stato il luogo di origine o piuttosto una tappa intermedia di una migrazione più complessa, dal momento che la culture è radicalmente diversa. Per quanto riguarda la religione, la popolazione romanì adotta quella praticata dalle popolazioni tra cui vivono: Per la stragrande maggioranza sono cristiani: nel nord Europa sono protestanti, in Serbia, Russia, Romania, Bulgaria, Grecia, etc., ortodossi, mentre in Ungheria, Italia, Spagna, Francia, Polonia, Austria, Croazia, Slovenia, ecc. sono cattolici. Una piccola minoranza sono invece musulmani, in alcune zone della Bosnia, della Macedonia e del Kosovo e nei Paesi islamici, dove sono raramente presenti.
Famose, però, sono e rimangono le tradizioni esoteriche e di superstizione a loro legate. I rom ed i sinti hanno una visione mitica di un mondo diviso tra forze oscure e contrarie, benefiche o malefiche, in perpetua lotta di influenza. Le due forze sono impersonate in Dio e nel diavolo. Dio creatore, principio del bene e il diavolo, principio del male, sono ambedue potenti e sempre in lotta tra loro. Il Dio creatore (Del o Devél) è assistito da forze spirituali soprannaturali benigne, mentre vi sono creature maligne che agiscono nella sfera dominata dal diavolo (Beng). Inoltre essi credono ai santi ed agli spiriti dei defunti (mulé). La morte, come la nascita, è considerata una circostanza impura. Il culto dei morti è molto sentito, ed è diffusa la convinzione che il morto possa riapparire sotto forma di animale o di uomo, e vendicarsi se non debitamente onorato.
Di regola quindi rom, sinti, kalé e romanichals possono, a seconda delle circostanze, essere cristiani cattolici, cristiani ortodossi, cristiani protestanti o musulmani. Essi tuttavia quasi sempre rielaborano queste religioni attraverso i concetti mitici propri della loro cultura. Dal punto di vista esoterico sono sempre stati ritenuti esperti di magia e a loro erano attribuiti grandi poteri magici, anche di più di quanto loro stessi credessero. In Europa le persone acquistavano da loro per poche monete erbe medicinali per far passare i dolori e pozioni d’amore e afrodisiache.
Divennero però molto famosi per l’utilizzo di arti profetiche come la divinazione, la lettura dei tarocchi, delle foglie di tè, delle linee della mano, ma anche attraverso la sfera di cristallo. Erano le donne a predire il futuro spesso nei carrozzoni dentro i quali si spostavano, altre in tende che allestivano durante le fiere e nei mercati.
Esistono perfino correnti esoteriche e loro reputate: la magia “romana” o “zingara” è ritenuta molto potente, usata specialmente in Romania, Bulgaria, Yugoslavia e Ucraina ed è reputata principalmente essere di fini maligni
Se un uomo ha perduto qualcosa o è stato derubato, spesso sorge nella sua mente, in modo del tutto inconscio, qualche sospetto.
U
CITAZIONE
n furbo indovino, o uno zingaro che ha studiato per tutta la vita gli indizi, riesce spesso ad ottenere da chi ha perduto la cosa, qualche suggerimento che rende capace il mago di scoprire la verità.[…] Quando mancano conoscenze positive ci sono altre risorse.[…]
Per sapere in quale direzione si trova la cosa rubata, si porta vicino all’acqua corrente un bambino allattante, si tiene sopra l’acqua e si dice:
"PEN MANGE OH NIVASEYA "OH NIVASEYA,
CAVESKRO VASTEHA PER LA MANO DEL BIMBO,
KAY HIN M’RO GRAY, DOV’E’ IL MIO CAVALLO?
UJES HIN CAVO, PURO E’ IL BIMBO,
UJES SAR O KAM PURO COME IL SOLE,
UJES SAR PANI PURO COME L’ACQUA,
UJES SAR EUMUT PURO COME LA LUNA,
UJES SAR LEGUIJES? PURO COME LA COSA PIU’ PURA!
PEN MANGE, OH NIVASEYA. DIMMI NIVASEYA,
CAVESKRO VASTEHA PER LA MANO DEL BAMBINO,
KAY HIN M’RO GRAY! " DOV’E’ IL MIO CAVALLO? "
Questo incantesimo è un esempio della diffusissima credenza che un bimbo innocente è potente strumento per la profezia e la stregoneria.
Il giuramento della mano è ancora in voga fra tutti gli zingari.
"Per la mano di mio padre..." è uno dei massimi giuramenti in Germania.

Esiste anche un metodo di lettura delle carte definito “tarocchi della zingara”, che si serve di 42 delle 78 lame del mazzo: gli Arcani Maggiori vanno presi tutti, mentre degli Arcani Minori vanno prese a caso 20 lame a dorso coperto. Si costituisce così il mazzo divinatorio di 42 carte : il mazzo va accuratamente mischiato e il consultante, durante l’operazione, deve tener ferma la mente sulla domanda che pone al consulto. Finito di mischiare le carte, partendo rigorosamente da destra, si stendono le carte in 6 file orizzontali da 7 lame ciascuna, partendo rigorosamente sempre da destra per ogni riga: la prima riga è il passato, la seconda il presente, la terza riga rappresenta l’ambiente esterno, la quarta riga il futuro immediato, la quinta il futuro possibile, la sesta riga il responso finale. La lettura e l’interpretazione avviengono sempre da destra verso sinistra : la prima carta a destra della riga è quella che ha un peso maggiore, diremo determinante, mentre via via procedendo verso sinistra le informazioni che forniranno le lame dei Tarocchi saranno sempre di complemento.
PRIMA RIGA : rappresenta il passato del consultante, tutti gli avvenimenti che in qualche modo hanno lasciato tracce significative nella sua vita, spesso anche quelli rimossi dalla sua memoria.
SECONDA RIGA : rappresenta il presente, l’attuale del consultante, tutti i problemi e le situazioni in cui è immerso attualmente e le esperienze che sta vivendo.
TERZA RIGA : è l’ambiente esterno del presente. Tute quelle situazioni che vive il consultante senza che però abbia possibilità di intervenire.
QUARTA RIGA : sono gli avvenimenti attesi o inattesi che il consultante vivrà nell’immediato futuro e su cui ha scarse possibilità di intervento.
QUINTA RIGA : è il futuro possibile interpretato dai Tarocchi, le situazioni, gli avvenimenti, le problematiche che il consultante potrà evitare o ricercare e che fanno parte del futuro prossimo della sua sfera di intervento.
SESTA RIGA : è il futuro in generale del consultante, la conclusione finale verso la quale è avviato il consultante se non dovesse modificare ciò che è in suo potere modificare, ovvero perdurando la situazione e il quadro attualizzato.
Molto importante è la colonna di destra dello schema: alcuni vedono in questa colonna, nella sua interpretazione, la soluzione che i Tarocchi suggeriscono.
La lettura avviene partendo dall’alto verso il basso partendo dall’ultima carta a destra di ogni riga .
Una variante del metodo consiste nell’utilizzare tutte le 78 lame del mazzo dei Tarocchi e utilizzando le 42 lame che sortiranno dopo aver mischiato il mazzo: ovviamente nelle 42 carte sortite gli Arcani Maggiori saranno più determinanti.
Un’altra variante al metodo consiste, partendo dalla prima carta in alto a destra e procedendo in senso antiorario, di contare 7 carte e quindi di abbinare per il significato la prima e la settima, fino a formare 6 coppie.
La stesa opporrà anche un altra interpretazione soprattutto se si adopera l’intero mazzo di Tarocchi: la prevalenza e la disposizione di semi e colori sulla stessa riga permette l’interpretazione migliore dell’insieme.

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_.-*Curiosità*-._


Sebbene sia difficile dare uno stereotipo della struttura sociale delle diverse etnie, si può affermare come fra gli zingari non esistano le classi sociali come si intendono comunemente. Le uniche distinzioni all'interno delle comunità sono quelle tra i sessi (maschi - femmine) e una differenziazione data dall'età (giovane - anziano).
Ciò che conta in primo luogo per lo zingaro è la famiglia, il nucleo costituito da marito, moglie e figli. Al di là del nucleo famigliare si pone la famiglia estesa, che comprende i parenti con i quali vengono sovente mantenuti i rapporti di convivenza nello stesso gruppo, comunanza di interessi e di affari. Oltre alla famiglia estesa, presso i rom esiste la kumpánia, cioè l'insieme di più famiglie non necessariamente unite fra loro da legami di parentela, ma tutte appartenenti allo stesso gruppo ed allo stesso sottogruppo o a sottogruppi affini.
Poiché nella popolazione romaní l'ospedale, il medico, il prete sono associati al concetto di morte, i contatti con loro devono essere limitati al minimo; la donna mestruata e la puerpera sono fonte di impurità e non possono fare vita pubblica o lavare i propri panni con quelli degli altri.
Nei rom "vlaχ" (ossia originari della Valacchia), presso i quali il concetto di impurità è più radicato, durante tutto il periodo della gravidanza e nei quaranta giorni dopo il parto alla donna non è consentito fare alcun'attività (ad esempio, non le è permesso di cucinare). Al termine del periodo di purificazione, i vestiti indossati, il letto, i piatti, i bicchieri e tutti gli oggetti adoperati dalla puerpera sono distrutti o bruciati.
Il matrimonio, che di solito matura in giovane età, è anch'esso regolato dalle usanze, diverse però tra le etnie. Così, mentre nei Sinti il matrimonio avviene per fuga (di regola i due giovani si rifugiano per alcuni giorni presso dei parenti) nei rom avviene per "acquisto": quando c'è l'accordo dei due giovani e delle famiglie, la famiglia dello sposo corrisponde una ingente somma di denaro alla famiglia della sposa come sorta di risarcimento.
Il matrimonio può anche aversi tra persone di diversa etnia o tra un uomo o donna romaní e uomo o donna "gağé" (cioè estraneo alla popolazione romaní).
La lingua parlata dalle etnie rom e sinti è il romanì, lingua di ceppo indoario, affine al sanscrito e alle lingue moderne dell'India.
Il regime nazista attuò un vero e proprio genocidio della popolazioni romaní, uccidendo circa 250.000 zingari nei campi di sterminio, una cifra che deve essere raddoppiata considerando i romaní uccisi appena catturati oppure morti durante il trasferimento verso i lager. I rom ricordano oggi questa tragedia con il termine romanì Porajmos ("devastazione"), analogo a quello con cui si ricorda il più noto sterminio nazista del popolo ebraico, la Shoah("sterminio")
view post Posted: 5/2/2013, 17:33 Fiabe millenarie della cina, a cura di A. Grignola - Le nostre letture
http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/fiabe-mil...na-cura-di.html
Ecco a voi l'ultimo libro che ho finito di leggere, proprio un paio di notti fa: "Fiabe millenarie della cina – imperatori, spiriti divini, animali: la grande saggezza" è il titolo completo, a cura di Antonella Grignola, edito per giunti, se non mi sbaglio. Così come tutti i libri di favole tradizionali, ho apprezzato moltissimo anche questo, è un meraviglioso spiraglio per ammirare l’espressione originale della cultura cinese sulla natura, sugli animali, sugli uomini e le loro credenze, derivate da migliaia di anni di evoluzione di questo patrimonio mitologico e folcloristico unico.
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info http://www.giuntistore.it/customer/product...tid=281&cat=321
view post Posted: 5/2/2013, 17:30 "Constantin" di Macs Well - Le nostre letture
http://wjkyx.blogspot.it/2013/02/constanti...recensione.html
Cosa si nasconde nel passato di questo misterioso uomo che ogni giorno della settimana compie in modo ossessivo gesti prestabiliti, sempre gli stessi, senza sgarro? E cosa sarà disposto a fare per difendere la propria routine?
Un racconto breve ma intenso, duro, che si legge in un fiato e non lascia scampo.
In tutti i sensi.
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view post Posted: 5/2/2013, 17:28 Popol Vuh, a cura di U. Stornaiolo - Le nostre letture
CITAZIONE
Ed ecco qui l’epitaffio, la memoria sulla morte di Hunapú e Ixbalanqué.


http://wjkyx.blogspot.it/2013/01/popol-vuh...stornaiolo.html
La notte accompagna anche quest'ultima lettura: "Popol Vuh – introduzione, traduzione e cura di Ugo Stornaiolo", edito per massari. Da amante della splendida cultura Maya, consiglio vivamente questa lettura basilare per comprenderla, non è soltanto una raccolta di credenze religiose, mitologiche, storiche e astrologiche, ma è una testimonianza del lignaggio di questo mitico popolo, oltre che la chiave per comprenderne le tradizioni, sopravvissute fino ai giorni nostri.

Gli+Eroi+gemelli+sparano+ad+un+demone+in+forma+di+uccello+con+una+cerbottana+Izapa+stele+25

per info http://www.hoepli.it/libro/popol-vuh---o-l...8845702174.html
view post Posted: 5/2/2013, 17:25 Un migliore stile di vita fa bene a Mamma Natura tanto quanto a noi! - Chiacchere in Libertà
Seguire uno stile di vita in sintonia con la Natura non è solo cosa da hippy. Ecco qualche consiglio pratico ^_^
link diretto al post sul mio blog http://wjkyx.blogspot.it/2013/02/attivita-...-earth-day.html

:throb.gif: Evitare di comprare merce (si tratti di alimentari o meno) con imballaggi inutili.
Tutte le volte che facciamo la spesa compriamo merce – specialmente cibo – provvista di tanti di quegli imballaggi da far rabbrividire una mummia. Basti pensare alle merendine preconfezionate che hanno la carta che le tiene in forma, la plastica che le avvolge, altra carta per tenerle in ordine, e un altro strato di plastica ad avvolgerle. E magari nessuno di questi strati è riciclabile. Cerchiamo di passare a prodotti con meno imballaggi, per esempio alle merendine preconfezionate perché non preferire delle più sane e più economiche schiacciatine? – di quelle confezionate tutte insieme naturalmente. E lo stesso vale per tutti i tipi di prodotti. Se poi volete optare per la scelta più ecologica, cercate nella vostra zona un rivenditore di merce sfusa – è vero, non si trovano proprio dietro tutti gli angoli, ma non sono nemmeno così rari come si può pensare.
:throb.gif: Parola d’ordine: leggere l’etichetta.
Una delle prime cose che dovremmo insegnare agli adulti di domani è proprio questa: il sacrosanto comandamento del leggere l’etichetta, tanto bistrattato e sottovalutato. Chi sa leggere le etichette evita di incappare in ingredienti scadenti, di dubbia provenienza, poco salubri.
:throb.gif: Detergenti industriali? No grazie, preferisco vivere.
Vi siete mai presi la briga di controllare le etichette di tutti i detergenti che si usano in casa – sia cosmetici che per la pulizia delle superfici – e controllare quante e quali di quelle sostanze siano nocive per la salute? Forse la maggior parte di voi no, ma io si, così come altri esperti del campo. Molti dei prodotti che usiamo tutti i giorni – deodoranti, profumi, saponi, cosmetici, detersivi – hanno come prodotti principali sostanze nocive (anche gravemente) per la nostra salute, cosa riscontrabile anche nel fatto che il 99% delle persone affette da cancro hanno in circolo nel sangue sostanze altamente cancerogene che si trovano esclusivamente nei prodotti di origine industriale. Visto che lo stato sembra non volerci più di tanto tutelare, dobbiamo prenderci da soli questa briga. Ecco alcuni accorgimenti facilissimi da seguire nella vita di tutti i giorni. Innanzitutto, a decine di prodotti per la pulizia della persona e del viso, preferitene pochi. A cosa serve avere dieci o più prodotti detergenti per la pulizia della casa? (E non storcete il naso, ma piuttosto provate a contare in tutto i prodotti che avete in casa. Scommetto che non sono mai meno di dieci.) Preferitene uno o due al massimo. Se li comperate, privilegiate marche di prodotti che posseggano più certificazioni possibili (non basta che ci sia solo scritto “ecologico”). Costano un po’ di più, è vero, ma acquistandone solo un paio di questi e una decina di quelli normali, vi troverete comunque a risparmiare. E in ogni caso non si può dare un prezzo alla salute. Se volete optare per la scelta più eco-correct possibile, preparate in casa i vostri detergenti. Pensate sia difficile? Tranquilli, anche io lo pensavo. Ditemi un po’, per caso in casa avete uno di questi oggetti?: aceto, sale, limone, bicarbonato. Sicuramente ne avrete almeno un paio. Ognuno di questi elementi – nella giusta quantità – diluito nell’acqua, può diventare un ottimo sgrassatore e disinfettante. Con qualche goccia di succo di limone si ottiene un anti-calcare per la lavatrice. La miscela con il bicarbonato può essere usata inoltre come sbiancante per i denti, e se messa in frigorifero è un ottimo assorbi-odori. L'aceto può sciogliere molecole molto diverse fra loro e per questo è considerato un ottimo detergente. Con il sale da cucina può essere utilizzato per lavare i piatti e le pentole. Bisogna però fare attenzione: non usare l'aceto su alcune superfici come le pietre calcaree e sui parquet oliati. Non bisogna mescolarlo con sostanze alcaline come il bicarbonato e i detersivi per lavatrice e lavastoviglie o candeggina, perché può generare reazioni o annullare l’effetto degli altri detergenti. L'aceto può essere impiegato per rendere brillante i lavandini e la rubinetteria di acciaio della cucina. Per esempio potete utilizzare un composto formato da mezzo litro d'acqua, un quarto di aceto e uno di alcool. Il succo di limone da solo sostituisce 4 prodotti per la casa: il disincrostante, l'anticalcare, il brillantante e l'ammorbidente.
Se di primo acchito non credete che funzionino, non vi preoccupate, non siete gli unici. Ma se non provate non potete saperlo. E alla fine dei conti, ancora una volta ci guadagnano sia il portafoglio che la salute.
Passiamo a quel che riguarda i cosmetici. Il discorso è più o meno simile: cercate di abbandonare la valanga di prodotti che tenete per la cura della bellezza, e preferite meno oggetti di migliore qualità, rigorosamente certificati (e, ancora una volta, non basta che si sia scritto “ecologico”). Parlo per esperienza quando dico che per la cura della pelle avevo una quindicina di prodotti, di cui più della metà solo per il viso. Sono riuscita a ridurre il numero ad un paio: olio, sia per il corpo che per il viso, e burrocacao – entrambi di marca “i provenzali”, che adoro perché usano ingredienti per la stragrande maggioranza naturali, tutti gli imballaggi sono riciclabili e non fanno esperimenti sugli animali. Della stessa marca acquisto le saponette per la doccia (che tra l’altro si trovano di un sacco di profumazioni, per chi come a me piace sperimentare) e lo shampoo. E’ vero, costano qualche euro in più rispetto ai prodotti cosmetici economici, ma mi sento molto meglio usando questi, fisicamente e moralmente. Anche per questa categoria, vi è una schiera di rimedi naturali utilizzabili da fare invidia a qualsiasi nonna. Praticamente ogni cosa che si può trovare in frigorifero può essere usata per la cura della pelle: patate, limone, cetrioli, carote, yogurt naturale, poi sta ad ognuno sperimentare per trovare ciò che si addice di più alle proprie caratteristiche. Ecco qualche ricetta di maschere da preparare in casa. Per ridare splendore e freschezza al vostro viso una volta alla settimana fate questa maschera: prendete un giallo di uovo e sbattetelo insieme ad un cucchiaio di latte fresco o un cucchiaio di olio di oliva, mettetevi questa maschera sul viso per circa 20-30 minuti, toglietela poi con acqua tiepida , poi passare sul viso un po' di ovatta bagnata di acqua fresca. Una maschera di bellezza semplice semplice ma molto, molto efficace? In una ciotolina mettete un cucchiaio di miele, uno di latte e uno di farina. Amalgamate il tutto molto bene e stendete sul viso per 20 minuti. Togliete poi la maschera con acqua tiepida e guardatevi allo specchio. La vostra pelle sarà morbida come un petalo di un fiore! Una preziosa maschera di bellezza che deterge e nutre? Dopo la pulizia solita del viso, fate delle sottili rondelle di limone e mettetele sul viso per un quarto d'ora. Poi sciacquatevi. Maschera per una pelle grassa? Un bianco d'uovo sbattuto a neve e mischiarci 2 o 3 cucchiai di succo di cetriolo o di cocomero. Lasciate questa maschera sul viso per 15 minuti, poi risciacquate con acqua tiepida. Oppure: sbucciate un cetriolo, fatelo a fettine, unitevi la polpa di un pompelmo, mettete tutto nel frullatore. Ponete questa maschera sul viso per 1/2 ora, poi toglietela con acqua tiepida. Anche questa è un'ottima maschera per le pelli grasse. Per una pelle del viso fresca e giovane: frullare un pomodoro rosso crudo e picchiettare il viso e collo con un batuffolo di ovatta. Ripetere un giorno si e un giorno no almeno per un mese.
Per una pelle del viso ruvida e brutta: Comprate dell'amido per il bagno, aggiungetevi un po' di acqua, formate una poltiglia densa e stendetela sul viso . Quando saranno passati 10 minuti, risciacquate con acqua tiepida. La vostra pelle risulterà liscia e morbida come non mai. Maschera di bellezza allo yogurt: Avete un vasetto di yogurt scaduto nel frigo? Non buttatelo via, vi servirà per farvi un'ottima maschera che terrete sul viso per 15 minuti. Maschera di bellezza per le pelli secche e delicate: Un rosso d'uovo sbattuto con un cucchiaio di olio d'oliva , da mettere sul viso e sul collo per 1/2 ora , togliere la maschera prima con acqua calda, poi fredda, poi, più volte, alternare. E questi solo alcuni esempi.
Personalmente, avendo una pelle mista, ho trovato efficacissimo il limone: tagliarne una fettina e impiaccistrarsi bene il faccino. Quando si è asciugato si risciacqua, e il gioco è fatto. Purtroppo non esistono rimedi miracolosi per i tanti temuti brufoli – tutte le donnine lo sanno bene, ma anche tanti maschietti – ma vi ricordo che nemmeno coprirli con chili di correttore serve a qualcosa, anzi, non fa che peggiorare la situazione. E qui è inevitabile toccare l’argomento trucco. Io vi ho rinunciato tempo addietro perché ho la pelle molto delicata, per cui non ne sento la mancanza, però consiglio comunque caldamente a tutti, ma specialmente tutte, di impegnarsi ad evitare di diventare schiave di questo orrido mostro. Prima di tutto per una questione morale, perché dietro una maschera di cerone non siete più belle, vi state solo nascondendo. Secondariamente perché si tratta di cosmetici bastardi dentro, che fanno più danni di quanto ne sistemano. Non conosco marche di trucchi che usino esclusivamente componenti naturali, ma se proprio non poterne fare a meno fate qualche ricerca e cercate di raddrizzare le vostre abitudini.
Per quanto riguarda l’igiene dei denti, se dovessimo ascoltare le pubblicità ogni marca è quella più consigliata dai dentisti. Io ho smesso di usare dentifricio e collutorio (uso, cioè, solo lo spazzolino) e i miei denti stanno bene tanto quanto prima. Penso di aver detto tutto.
Bandite il più possibile anche i prodotti che tingono (smalti, tinte, ecc), perché i componenti che ne garantiscono la lunga durata sono potenzialmente cancerogeni.
Mi soffermo un momento anche sui profumi e i deodoranti, l’argomento che più mi tocca perché per un certo tempo ne ho abusato, il mio corpo a protestato e mi ha fatto prendere un colpo che non vi dico. Ricordatevi che questi cosmetici, oltre a metterli addosso – perciò a passare attraverso i pori della pelle – inevitabilmente finiamo anche con l’inalarli, perciò costituiscono un doppio pericolo. Preferite sempre marche che usino prodotti di origine naturale (certificati, ricertificati e stracertificati, mi raccomando) o passate a prepararveli in casa. Anche in questo caso è molto meno complicato di quanto sembra: in un precedente post avevo giusto inserito la ricetta, ecco il link http://wjkyx.blogspot.it/2012/02/acque-pro...-alle-erbe.html . In ogni caso, non c’è bisogno di bandire questi prodotti come lebbrosi, ma è necessario limitarne l’uso al minimo. Amo molto i profumi, ma li uso solo di tanto in tanto. I deodoranti non posso proprio usarli, perché mi provocano reazioni indesiderate. Vi consiglio di fare a voi stessi una domanda e rispondere sinceramente: meglio che qualcuno vi prenda in giro perché possono capitare occasioni in cui si sente l’odore del sudore, o avere il cancro?
:throb.gif: Attenzione ai veleni domestici “camuffati”
Abbiamo già trattato di detergenti e profumi, infatti questo punto è dedicato alle cose che usiamo più o meno tutti i giorni e non riflettiamo minimamente se possano essere nocive o meno. Tanto per cominciare, gli incensi. Noi giovani marmotte neopagane siamo talmente abituati a maneggiarli che ci sembrano innocui, ma non è così, anzi. Ricordate di preferire sempre quelli certificati allo sfinimento come prodotti naturali, o ripiegate su quello fatto in casa (basta una ciotola resistente al calore piena di sale, un carboncino su cui una volta acceso si buttano le erbe secche). Attenzione ai deodoranti per gli ambienti: se vi sembra che in casa vi sia cattivo odore, aprite le finestre o bruciate dell’olio essenziale (rigorosamente di origine naturale). Evitate i prodotti miracolosi per allontanare gli insetti: spesso e volentieri tutti questi prodotti contengono sostanze molto cancerogene; preferite tenere in casa piante carnivore, erbe aromatiche, bruciate oli essenziali forti come cedro o limone, o ricorrete ai rimedi della nonna; vi lascio in merito il seguente link, molto completo http://www.greenme.it/approfondire/guide/5...l=1&limitstart=
Attenzione anche agli indumenti di dubbia provenienza e non chiara composizione: preferite sempre quelli di fibre naturali – specialmente nel caso della biancheria intima.
Fate particolare attenzione alle vernici, che spesso contengono sostanze dannose per la salute: preferite quelle a base di acqua.
:throb.gif: Anche per i gli amici pelosi e pennuti sono veleno…
Per quanto riguarda la protezione delle nostre creature di compagnia, vale lo stesso discorso, evitate il più possibile queste sostanze. Per cani e gatti evitate assolutamente i collari antipulci, che stando a contatto continui con la loro pelle permettono la penetrazione di sostanze tossiche. Se l’ambiente in cui vivono è privo di fonti a rischio di infezione, ricorrete ai rimedi naturali, di cui sicuramente la rete saprà darvi i consigli più adatti a seconda delle vostre creature.
:throb.gif: …Così come per “Le persone in piedi”
Se avete un giardino o anche solo qualche pianta di cui vi prendete cura, fatelo come si deve. Tanto per cominciare, ogni pianta può avere esigenze diverse. E’ come avere un altro animale domestico di cui prendersi cura, e il fatto che non si possa lamentare con la voce non significa che possiamo trattarlo come ci pare. Se volete tenere delle piante in casa, acquistate libri, navigate in internet, chiedete e cercate informazioni. Potatela nel modo e nel tempo giusto per ognuna, e consideratela come considerate il vostro gatto o il vostro coniglio. E anche nella sua cura, schivate tutto ciò che non è naturale: concimi, insetticidi, diserbanti, fungicidi. Ricordate che queste sostanze, oltre che penetrare nella pianta e ucciderla lentamente, compromette l’esistenza di innumerevoli altri esseri viventi: a cominciare dalla terra, in cui le sostanze tossiche si accumulano infettando sempre più territorio fino alle falde acquifere, per passare all’aria, dove queste sostanze si diffondono in modo altrettanto dannoso compromettendo gli amici uccelli e gli insetti, per arrivare alle creature che di quelle piante si nutrono, compresi noi.
Quando avete bisogno di fertilizzare le vostre piante, ricorrete unicamente a rimedi naturali. Tanto per cominciare, i residui vegetali stessi: lasciandoli decomporre nella terra le si assicurerà un fertilizzante molto nutriente e totalmente naturale (e se riducete le potature, in questo modo diminuirà notevolmente anche la quantità di rifiuti). Irrigate\innaffiate correttamente. Poi, come al solito, per consigli più specifici fate riferimento a libri o alla rete.
:throb.gif: Meno acqua è meglio.
Come me, sono tanti coloro che amano fare lunghe docce bollenti alla fine della giornata. Che le vostre docce siano o meno epopee epiche, fate installare i regolatori di flusso su tutti i rubinetti (bagno, cucina ed eventuali disimpegni), nel getto della doccia e per lo scarico del water. Non sarà una spesa eccessiva, che comunque si ripagherà con quello che risparmierete sulle bollette – e la Natura ringrazierà di cuore. Oltre questo, ci sono tanti piccoli accorgimenti quotidiani che possiamo prendere per usare meno acqua. Tanto per cominciare, lo detto e stradetto chiudere l’acqua mentre ci si lava i denti, le mani, o si sta facendo la doccia. Per lavare i piatti, preferite l’acqua di cottura della pasta: basta che una volta pronta la scoliate un po’ alla volta con il colino, o compriate la pentola apposta con scolapasta integrato, e poi potete usare l’acqua per lavare le stoviglie. E indovinate un po’? Non avrete nemmeno bisogno del detersivo, perché acqua e sale ha un forte potere sgrassante. Due piccioni con una fava!
:throb.gif: Grazie al cielo esistono il recupero e la raccolta differenziata.
Può sembrare un argomento banale da trattare, quello della raccolta differenziata, eppure esistono ancora gli imperterriti che si ostinano a non farla, quando magari hanno i bidoni sotto casa. A proposito di questo: punto primo, non avere i bidoni vicino non è una scusa per non fare la raccolta differenziata. Nemmeno se siete suore di clausura. Punto secondo, come accenneremo in un prossimo punto, invece di riempirvi la casa di materiali usa e getta, cercate di acquistarne del genere che si possono riutilizzare: per cominciare, al bando bottiglie di plastica per bere, benvenute bottiglie di vetro e acqua del rubinetto. Il fatto che non abbia un buon sapore, ancora non è una scusa, perché in commercio esistono le brocche filtranti proprio a questo scopo – e il fatto che facciano più male che bene è solo una bufala. Quelle che sono veramente dannose sono le sostanze tossiche rilasciate dalla plastica delle bottiglie nel corso del tempo.
Altro punto: per quello che comprate di confezionato, puntate alle merci riciclabili e su cui vi sia scritto in quale raccolta vanno.
Punto quarto: recuperate sempre più materiali che potete. I vasetti vuoti? Ottimi per riporre le conserve, usare come portatutto o decorare con fantasia. Siate creativi, la fantasia non manca a nessuno.
:throb.gif: Oli smaltiti correttamente, si grazie!
Sento e leggo continuamente di gente che non sa cosa farsene degli oli usati e se ne sbarazza in modi che farebbero rabbrividire Jigsaw in persona. Questo accade perché se invece di preoccuparsi della farfallina di belen i mezzi di informazione dovrebbero occuparsi maggiormente di divulgare costantemente istruzioni corrette sul riciclo. Punto primo, gli olii in cucina. Oltre a limitarne il più possibile il consumo, nel caso dei fritti cercate di propendere all’acquisto di olii che possono essere usati più di una volta. E una volta esausti, non vanno gettati nello scarico del lavandino, né dati da bere alle piante, brutti zoticoni. Esiste un consorzio apposito che se ne occupa, il COOU, ecco il link al sito www.coou.it/ .
:throb.gif: Usa e getta, addio
Sicuramente molti di voi sono abituati a usare oggetti usa e getta ogni giorno senza nemmeno rendersene conto. Ma la Natura, cari miei, se ne rende conto eccome, viste le tonnellate su tonnellate di rifiuti che produciamo ogni giorno. Tanto per cominciare, i sacchetti della spesa. E’ vero, ora sono obbligatori quelli biodegradabili, ma ciò non significa che possiamo usarne di più. Se come me avete spesso la testa tra le nuvole, e per le vostre spesucce spesso e volentieri non pensate nemmeno di portare una borsa da casa, ecco un consiglio: acquistate una di quelle che si chiudono su loro stesse e tramite l’anello di ferro si possono attaccare alle chiavi di casa. Così è garantito che le abbiate sempre con voi, risparmierete materB e anche i dieci centesimi.
Altri sprechi inutili sull’usa e getta: i pannolini dei bambini e gli assorbenti femminili. E’ come se ogni volta che facciamo la doccia buttassimo via l’asciugamano che abbiamo usato. Perché non passare a quelli di stoffa? Sono anallergici (al contrario di molti assorbenti\pannolini industriali) e se si seguono le corrette tecniche di lavaggio tornano assolutamente sterili.
E che dire dei cotton fioc per la pulizia delle orecchie? Forse non tutti sanno che, oltre a costituire una fonte di spazzatura, non servono a nulla, anzi, sono dannosi per la salute dell’orecchio. Per non dilungarmi troppo, vi lascio un link in proposito http://www.guidaconsumatore.com/salute_ben...a_orecchio.html .
:throb.gif: Isolamento fondamentale
Assicuratevi che la vostra casa o il vostro appartamento siano in una alta classe. Ciò vi permetterà di sfruttare meglio le risorse e di non sprecarne. Anche per questo vi lascio un link meglio consultabile http://it.wikipedia.org/wiki/Certificazion...a_degli_edifici
:throb.gif: Riscaldamento e condizionatore, non siamo nel deserto né in Alaska
Prima regola: a meno che non viviate nel Sahara, non azzardatevi ad installare un condizionatore. Non c’è mostro peggiore: consuma un sacco di risorse, è dannoso per la salute ed estremamente costoso. Per chi non lo sapesse, le mezze stagioni esistono poiché al nostro corpo servono una quindicina di giorni per abituarsi a differenze termiche di anche solo 7-8 gradi; immaginate che agonia per il nostro organismo dover sopportare ogni giorno d’estate il passaggio continuo da un ambiente caldo ad uno troppo fresco. Quando fa molto caldo, guardate il lato positivo: il sudore tiene pulita la pelle e fa bruciare calorie, meglio di così!
Naturalmente lo stesso vale per il troppo caldo durante l’inverno: tenere 25 gradi in casa per 24 ore al giorno non serve a niente, favorisce la prolificazione dei batteri (per loro è la temperatura ideale), fa gonfiare la bolletta e la Natura non è certo contenta. Avete mai pensato ad un maglione un po’ più pesante? E poi, se abbassassimo tutti il termostato a 18-19 gradi, dimezzeremmo i consumi – con conseguente risparmio. Chi si può permettere di aprire il portafoglio, si butti a capofitto sulle stufe a pellet\legna: la spesa si ripaga con il tempo, e il risultato è lo stesso.
:throb.gif: Lampadine, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine (forse)
Ormai l’abbiamo capita: le lampadine devono essere a basso consumo. Ma quello che forse dimentichiamo è che anche queste vanno smaltite nel modo corretto. Le lampadine a basso consumo di energia, i tubi lineari e tutte le sorgenti luminose a scarica devono essere separate dai normali rifiuti urbani. E' importante sapere che soltanto le lampade a basso consumo di energia si raccolgono separatamente dagli altri rifiuti, mentre le lampade a incandescenza, ad alogeni (contenenti il filamento metallico) e a LED non sono soggette a raccolta differenziata e vanno buttate nel comune sacco del rifiuto secco. È possibile restituire, in rapporto di uno a uno, le vecchie lampade a basso consumo esauste al rivenditore al momento dell’acquisto di quelle nuove .Per consultare la normativa e per maggiori informazioni, si segnala il sito www.ecolamp.it. È possibile consegnare le lampadine ai centri di raccolta comunali, mentre i professionisti, installatori e aziende possono consegnare gratuitamente qualsiasi quantitativo di lampade esauste presso i centri di raccolta convenzionati con Ecolamp in tutta Italia. Il servizio è completamente gratuito, perché già pagato dall’eco-contributo versato all’acquisto delle lampade. I punti di raccolta sono aperti tutta la settimana nei giorni feriali, basta solo concordare l’orario di consegna delle lampade. Sempre per i professionisti/installatori è presente il servizio Extralamp che prevede il ritiro diretto presso i magazzini degli installatori con almeno 100 kg di lampade esauste. Oltre al servizio di ritiro è possibile richiedere gratuitamente anche i cartoni per l’imballo.
E ricordatevi di spegnerle!
:throb.gif: Elettrodomestici
Si sa, al giorno d’oggi nessuno si sognerebbe di fare cose come lavare i panni a mano, e grazie al cielo esistono elettrodomestici inventati apposta per farci risparmiare tempo e fatica. Ma anche risorse: con la classificazione in base alle lettere, oggi siamo in grado di scegliere apparecchiature che con il più basso consumo possibile garantiscono un servizio altrettante efficiente http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_di_consumo_energetico
Altro punto su cui ci hanno martellato ma che molti sembrano non avere recepito: non lasciate mai nulla in modalità standby, consumano elettricità http://www.abcrisparmio.it/guide/come-risp...nosci-lo-spegni
Per quanto riguarda quelli provvisti di schermo (cellulari, videogiochi, mp3, ecc) tenete la luminosità al minimo, risparmierete fino a metà della capacità della batteria.
:throb.gif: Cellulari, Cordless e Wi-fi: meno è, meglio è
Le più recerti ricerche (ad opera di studiosi che non siano stati pagati dalle compagnie stesse che producono questi apparecchi) hanno dimostrato che gli apparecchi di comunicazioni senza fili funzionano tramite radiazioni che, abusandone, a lungo andare possono provocare disturbi anche gravi.
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/20...ancro-17035258/
www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=+13156
Ecco alcuni consigli: al cordless, preferite sempre il telefono fisso, e al wi-fi la linea adsl. Per quanto riguarda il cellulari, mentre non li usate lasciateli lontani almeno cinque metri dal corpo. Se lo usate per ascoltare la musica, usate le cuffie e tenetelo lontano dal corpo, ancora meglio mettetelo in modalità offline (o “aeroplano” a seconda delle impostazioni del vostro telefono). Se lo usate come sveglia, fate in modo che si accenda da solo, o ancora in modalità offline, cosicché se lo lasciate sul comodino o lo tenete sotto il cuscino non vi crei danni. In treno, ancora una volta, spegnetelo o selezionate la modalità offline: la struttura del mezzo è una come una gabbia che trattiene le onde che il cellulare emette. Lo stesso vale per l’auto, anche se per viaggi brevi potete limitarvi ad aprire il finestrino.
:throb.gif: Se non c’è molta strada, meglio andare a bici o a piedi
Spesso l’argomento automobile si sorvola perché lo si ritiene sott’inteso, ma non è affatto così. Avete presente il cartone animato “Toy Story 2” dove l’uomo usa l’auto per andare da casa al lavoro, nonostante ci sia solo da attraversare la strada? Ecco, può sembrare una cosa esagerata, ma ci sono molte più persone che fanno così di quanto si possa immaginare. Il risultato? Inquinamento, spesa ulteriore per la benzina. Perché, invece, non lasciare l’auto nel suo bel posticino – che poi magari quando tornate non trovate nemmeno il parcheggio – e preferire andare a piedi o in bici? Considerando i tragitti brevi o medio-brevi, il tempo impiegato è praticamente lo stesso, si risparmia e la salute ci guadagna! Se poi date il buon esempio, e sempre più persone faranno come voi, il centro città può diventare anche una zona più salutare.
:throb.gif: Batteria ricaricata, Natura ci guadagna
Certo, rispetto a qualche anno fa l’uso delle batterie e decisamente diminuito, visto che ormai molti oggetti tecnologici di uso più o meno quotidiano di attaccano alla presa di corrente. Ma per quello che ancora usate a pile (telecomandi, mouse e joystick senza fili, orologi a muro, fotocamere, eccetera) cercate di usare le pile ricaricabili. E’ vero, all’inizio può sembrare una spesa scocciante, ma ricordate che si ripaga con il tempo. Le pile ricaricabili di ultima generazione possono durare anni, e nonostante la spesa iniziale sia un po’ più alta, alla fine ci guadagnano sempre tutti.
:throb.gif: Carta canta.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma i nostri sprechi riguardo la carta fa venire i brividi. E spesso sembra anche la gente si dimentichi che questa risorsa viene ricavata dalle stesse creature che ci permettono di respirare, e perciò di vivere. Come al solito, gli imperativi devono essere si al riciclo e no all’abuso. Riciclate correttamente la carta, senza se e senza ma. In secondo luogo, evitate di acquistare oggetti cartacei inutili. Invece di fare l’abbonamento a quotidiani e giornali, consultateli on-line. Se siete amanti della lettura, fatevi regalare un lettore ebook e scaricate i libri dalla rete.
Ogni anno milioni stampe pubblicitarie vengono recapitate a casa nostra e spesso vengono cestinate senza che nemmeno essere guardate. Perché questo inutile spreco di carta? Per non ricevere la posta non indirizzata, applicate sulla vostra bucalettere l’apposito adesivo contro la pubblicità che potete richiedere all’ACSI. Per la posta indirizzata, potete respingere al mittente l’invio indesiderato applicando l’adesivo dell’ACSI che chiede pure lo stralcio del proprio nome dall’indirizzario della ditta. 
Se, nonostante l’adesivo sulla bucalettere e nonostante il rinvio al mittente, continuate a ricevere posta indesiderata, l’Incaricato federale per la protezione dei dati (IFPD) suggerisce di stampare scaricandola dal proprio sito il modello di lettera "Richiesta d'accesso e di cancellazione dei dati ai mittenti di pubblicità"compilarlo, firmarlo e mandarlo per raccomandata. E in ogni caso cercare sempre di riciclare la pubblicità che si riceve, buttandola negli appositi cestini – o, se siete dei fan del fai da te, bricolage e découpage, potete trovare degli spunti utili.
:throb.gif: Divertimento si, danno no
Alcune volte non ci rendiamo conto di quanto, piccole azioni divertenti apparentemente innocue possano essere incredibilmente dannose per l’ambiente. Non lasciate mai andare palloncini o lanterne cinesi nell’aria. Una volta scoppiati o esauriti possono finire nelle acque, dove creano danni anche gravi all’ambiente. I palloncini in acqua perdono rapidamente colore e possono essere inghiottite inavvertitamente dalle creature acquatiche: come già è accaduto, quando la plastica non strozza gli animali, finisce nel loro intestino impedendo loro di nutrirsi, e finendo per farli morire di fame. E questo non è per niente divertente.
:throb.gif: Meno carne
Secondo Diet fo a New America, se in America ogni abitante riducesse la quantità abituale di carne consumata anche solo del 10%, la soia e i cereali risparmiati basterebbero a nutrire in modo adeguato 60milioni di persone, le stesse che ogni anno nel mondo muoiono di fame – figuratevi se lo facessimo tutti. Perciò limitatetene il consumo a due, tre volte la settimana, preferite il pesce e i legumi. Si riducono così anche i rischi per la salute, come diabete e infarto.
:throb.gif: Ridimensionare le porzioni e non buttare gli avanzi
Un accorgimento importante in cucina: ridimensionate, anche di poco, le porzioni, diminuendole. Ci guadagnerà salute e Natura. Altra cosa fondamentale, sforzatevi sempre di riciclare gli avanzi: riscaldateli e consumateli, trasformateli con altri ingredienti, insomma date spazio all’inventiva e cercate di non buttarli.
:throb.gif: Tenersi sempre informati
Se non avete siti, forum o blog di fiducia per tenervi sempre informati sulle novità ecologiche, cercateveli su internet, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
:throb.gif: Cose un po’ più difficili
Se proprio volete andare oltre questi piccoli consigli quotidiani, ecco altre cose da fare per aiutare la Natura che richiedono un po’ più di impegno, sia economico che di tempo, come l’installazione di un impianto fotovoltaico, di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, la depurazione, e il riciclo della stessa.

Certo l’importante è cominciare un passo alla volta a prendersi cura della Natura. E quando vi rinfacciano si tratti solo di una fissazione, ricordate che la Madre Terra è colei che ci permette di vivere: più che fissazione, sarebbe meglio dire istinto di sopravvivenza, cura della vita.
view post Posted: 7/12/2012, 18:29 Qilin - Spiriti di Natura
Chiamato anche “Ch’i–lin” o “K’i lin”, nella mitologia cinese è una sorta di unicorno la cui apparizione è molto rara, solitamente in caso di nascita o morte imminente di un saggio o di un illustro monarca. Per esempio, la leggenda narra che ne apparve uno alla madre incinta di Confucio.
La sua apparizione può anche stare a simboleggiare la benevolenza dell’imperatore in carica.
chilin
Questa creatura si presenta con un unico corno al centro della fronte – scanalato, elicoidale, sembra di avorio – lungo fino ad una decina di metri, l’addome giallo, la schiena multicolore, zoccoli equini, la forma del corpo di un cervo e la coda del bue, mentre la sua voce è descritta come quella di cento campanelle suonate dal vento. Vive fino a mille anni. È così pacifico che evita ogni tipo di scontro e cammina tanto dolcemente per non schiacciare i fili d'erba sotto i propri zoccoli, perciò quando si muove non produce alcun rumore.
Il Qilin è una creatura molto speciale per i cinesi, di grande potere e saggezza, è sempre stato considerato un segno di buona fortuna.
CITAZIONE
Quando un sovrano era giusto e gentile e garantiva tempi di pace e prosperità, il Qilin appare in una radura. Sarebbe anche visualizzato quando un grande leader stava per morire o nascere.

La prima apparizione registrata del Qilin è stata sotto la reggenza del leggendario sovrano chiamato Fu Hsi. 2900 aC.
CITAZIONE
Fu Hsi sedeva sulla riva del Fiume Giallo, un giorno verso la fine della sua vita. Rifletteva sulla mortalità, cercando di pensare ad un modo con cui potrebbe registrare i suoi pensieri per le generazioni seguenti (poiché la scrittura non era ancora stata inventata). Improvvisamente Qilin rosa emerse dal fiume e andò verso di lui. Sul dorso portava alcuni sigilli magici da cui Fu Hsi fu in grado di elaborare la prima lingua scritta cinese.

Nel corso del tempo l’alfabeto si è evoluto in modo così naturale che si è ancora in grado di capire ciò che è stato scritto 2000 anni fa.
I segni che avevano ispirato Fu Hsi sono chiamati il Pa Kua, o otto trigrammi. Si tratta di una combinazione simbolica di linee spezzate e ininterrotta e costituiscono la base non solo per la scrittura cinese, ma anche per i sistemi filosofici e divinatori conosciuti come I Ching, o Libro dei Mutamenti (anche se, altre leggende sostengono che l’animale emerso dalle acque fosse una tartaruga, non a caso osservando lo schema dei cieli dell’I-Ching si può riconoscere il gusto del rettile).
Fu Hsi è uno dei quattro uomini a cui è attribuita la creazione di questo lavoro, insieme con il re Wen, il duca di Chou e Confucio.
L’apparizione del Qilin a Fu Hsi fu seguita da quella sotto la reggenza del sovrano da Shen-Nung e poi sotto quella di Huang Ti, conosciuto anche come l'Imperatore Giallo o l'Augusto Sovrano, uno dei governanti cinesi più venerati di tutti i tempi. C'è una nota su un libro di bambù dell’epoca riguardo la comparsa del Qilin nel suo palazzo, nel 2697 aC, poco prima della sua morte.
CITAZIONE
Il Qilin camminava in silenzio, maestosamente nel palazzo: si aggirò per le sale e scomparve.

Durante il regno dei seguenti quattro imperatori, quella che è considerata l’età d'oro della Cina, il Qilin spesso apparso come un segno di approvazione.
L'esempio più famoso della comparsa di un Qilin relativa alla nascita di un grande leader successo risale a più di 2500 anni fa: si tratta di una giovane donna di nome Yen Chen-Tsai. Lei e suo marito non avevano figli, e anche se pregavano costantemente per averne le loro preghiere sono rimasero a lungo senza risposta. Finché decisero di fare un pellegrinaggio ad un santuario in montagna.
CITAZIONE
Durante il viaggio, un Qilin apparve, si inginocchiò davanti a lei e la lasciò cadere in mano una tavoletta piccola di giada dalla sua bocca. Da una parte c'era un messaggio che diceva: "Il figlio dell'Essenza dell'Acqua subentrerà nei Chou prima che appassiscano, e diventerà un re senza trono".

Mesi dopo Yen Chen-Tsai (letteralmente "l'essenza dell'acqua") diede alla luce un figlio di nome Kung Fu Tse, meglio conosciuto come il grande saggio cinese Confucio. Egli non ha mai indossato una corona o vissuto tra le ricchezze, ma attraverso i suoi insegnamenti fece molto per modellare la Cina, permettendo a re e signori della guerra di governare insieme.
chilin
Settanta anni dopo, mentre scriveva i suoi Annali di Primavera e Autunno, a Confucio fu riferito da uno dei suoi discepoli che una bestia strana era stata uccisa nei pressi da un gruppo di nobili che erano stati sorpresi dalla stessa ad appiccare un fuoco nel sottobosco. Secondo i resoconti, alcuni testimoni sostennero che la creatura venne travolta da un carro per caso, altri che i cacciatori vi infierirono con le proprie lance; qualunque fosse la verità sull'incidente, il corpo della creatura uccisa fu abbandonato su un bivio. Confucio si recò al luogo per vedere con i propri occhi, e nella creatura riconobbe il Qilin.
CITAZIONE
[…] e gridò: "... È il Qilin, il Qilin, bestia benevola, è apparsa e morta. Il mio Tao è esaurito."

Dopo l’accaduto, Confucio concluse i propri Annali prematuramente con un resoconto dell'incidente. Si dice che in quell’occasione depose la penna e non scrisse mai più una parola fino alla fine dei suoi giorni. Tuttavia, sembra che ciò non sia del tutto vero, visto il ritrovamento del seguente scritto che sembra connesso all’episodio, quindi scritto successivamente.
CITAZIONE
Nell'era di Tang e Yu, il Qiline
e la Fenice andarono in territorio straniero.
Ora, quando è il loro tempo di venire...
Che cosa cercano?
Il Qilin, il Qilin, il mio cuore è triste

.
Circa 400 anni dopo, l’apparizione di un Qilin è stata nuovamente segnalata sotto la reggenza di Wu Ti della dinastia Han. Dopo aver scorto la magnifica creatura nel parco del suo palazzo, Wu Ti ordinò la costruzione di galleria nel palazzo nella speranza che tornasse, invano.

*-.Curiosità.-*


Con il giungere del Medioevo, la maggior parte delle persone in Cina avevano familiarità con la figura del Qilin. Quando i marinai a bordo della nave dell'imperatore cinese è arrivarono in Africa orientale nel 1415, nella mitologia locale si narrava di una creatura simile al Qilin. Si può immaginare la sorpresa che scaturì nei visitatori e negli ospiti, viste le completamente differenti culture.
Gli africani descrivono la creatura come alta 18 metri, con il corpo di un cervo, un collo lungo e un solo corno, gentile, aggraziato, raramente parlava o produceva rumore. Secondo i resoconti delle apparizioni in questi luoghi, sarebbe spesso nascosto tra le piante di mimosa. L'equipaggio cinese fu in grado di catturare una di queste creature e tornare con esse in Cina. C'era molta eccitazione nella Corte dell'Imperatore quando fu riferito che i marinai portavano con loro un Qilin. Come si è scoperto successivamente, la parola somala per l'animale era “Girin”, che aveva confuso capo della spedizione. In effetti, l'africano " Qilin" si era rivelata la giraffa!

fonte http://wjkyx.blogspot.it/2012/12/modern-wi...lfabeto-di.html
view post Posted: 30/11/2012, 20:54 Pipa Sacra - Strumenti

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CITAZIONE
Forse avrete sentito parlare della Pipa della Pace. Ogni volta che gli uomini bianchi e gli Indiani si incontravano per discutere dei trattati o delle relazioni pacifiche, gli Indiani avevano l’usanza di fumare la Pipa prima di iniziare a parlare, affinché i negoziati fossero assistiti dal Grande Spirito. L’uomo bianco ha associato la pipa ai discorsi di pace e per questo l’ha chiamata “pipa della pace”. I Nativi americani, invece, l’hanno sempre chiamata “Pipa Sacra” e la considerano uno strumento per comunicare con il Creatore
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

La Pipa Sacra, contrariamente a quanto siamo portati a credere, non è uno strumento di condivisione, utilizzato per siglare rapporti o conciliare i convivi, bensì è uno strumento tramite il quale si comunica con il Divino e lo si rende partecipe dei propri pensieri.
Le leggende sull’origine di questo strumento possono variare anche molto da una Tribù nativa all’altra, comunque generalmente la credenza più diffusa narra che il Sole e la Luna, marito e moglie, avessero una figlia, la Stella del Mattino, chiamata “La Più Bella”, a cui affidarono il compito di portare la Sacra Pipa agli uomini. Ella, trasformata in un bisonte bianco scese dal cielo e successivamente si tramutò in una bellissima ragazza vestita con un abito di pelle bianco e un recante un fagotto tra le mani. Ad un tratto due uomini la videro, e uno dei due ebbe pensieri lussuriosi su di lei. Ella lo chiamò vicino a sé, invocando uno spirito del vento. Si creò un mulinello bluastro, che lo investì e gli strappò le carni di dosso, lasciando solo uno scheletro, sul quale si avventarono i serpenti per cibarsi dei brandelli rimasti. All’altro, avendo egli mostrato rispetto per la ragazza, Ella chiese di erigere una capanna grande a sufficienza per raggrupparvi tutta la tribù per presentare la Pipa al popolo, insegnare ad usarla e a prendersene cura.
Ogni Nativo può possedere anche più Pipe a seconda dell’uso a cui sono destinate.
CITAZIONE
Possiedo cinque Pipe. Ho una Pipa di medicina, che uso quando curo le persone; una Pipa da altare, che mi serve quando conduco le cerimonie nella Capanna Sudatoria; una Pipa da lunga distanza, che adopero per curare da lontano; una Pipa da lavoro, per le preghiere, e una Pipa personale.
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

A seconda della tradizione, il materiale di composizione poteva differire. Il cannello poteva essere costituito di legno di frassino bianco, mentre il fornello di pietra. I Lakota per esempio usavano per il fornello la catlinite, uno scisto quarzifero colorato di rosso per l'alto contenuto di ferro e facilmente lavorabile. Altre tribù usavano rocce bluastre, nere o verdi. I Cherokee e i Chickasaw costruivano fornelli con una sorta di terracotta. Gli Ute del Colorado usavano alabastro color salmone.
Simbolicamente, il fornello della Pipa rappresenta l’Universo, mentre il cannello l’Umanità, quindi la connessione tra tutti gli esseri viventi. Il tabacco che si inserisce nel fornello rappresenta il Divino, presente e immanente in ogni vita dell’Universo.
Nonostante si tratti di uno strumento molto sacro, non è indispensabile per la preghiera - come tutti gli strumenti.
CITAZIONE
La Pipa non aggiunge né toglie nulla al potere della preghiera. Il potere viene dall’alto e la Pipa, così come i grani del rosario, le candele, gli incensi o qualsiasi altra cosa che la gente possa usare per pregare, non significano nulla se il cuore non è aperto.
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

La Pipa viene più che altro usata per il suo potere simbolico: il fumo della stessa che sale al cielo rappresenta la preghiera che sale verso il Divino.
Essa, ovviamente, va maneggiata con molta attenzione, per il suo alto valore sacro e simbolico.
Spesso si recrimina ai Nativi il fatto che fumare sia cancerogeno, ma quello che spesso non si sa è che l’uso sacro della Pipa non comporta inalare il fumo.
CITAZIONE
Fumare la Pipa richiama le sani attitudini dentro un corpo sano. Quando fumiamo non inaliamo. Non stiamo fumando per piacere, stiamo mandando le nostre preghiere lassù, verso l’Alto, assieme al fumo. […] Non fumiamo per impressionare gli altri, fumiamo perché abbiamo qualcosa nel nostro cuore e nella nostra mente che vogliamo che il Divino conosca.
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

In ogni tribù, ogni membro aveva il proprio compito, e così come vi erano coloro che potevano avvertire le migrazioni dei bisonti, i cambiamenti del tempo, vi erano anche i portatori della Pipa.
CITAZIONE
Se siamo i portatori della Pipa, se siamo stati scelti per intraprendere questo sentiero spirituale, rappresentiamo ciò che è sacro. Questo compito non ci è affidato per una settimana o per un mese, ma per tutta la vita.
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

Oltre che a scopo rituale, la Pipa è usata anche in solitaria per portare pace spirituale – a condizione che sia usata sempre in senso positivo.
CITAZIONE
Se qualcuno agisce in questo modo [malvagio] nei nostri confronti, […] ci rivolgiamo alla Pipa, non per ottenere vendetta, ma per affidare la questione alla Saggezza Più Grande. Diciamo: “Questa è la mia situazione, solo Tu puoi capirla. Ti offro questo fumo e pongo questo problema nelle Tue mani, ringraziandoTi di essere qui per me. […]
Cuore D’Orso (Bear Heart) – Indiano Creek – 1996

La parola con cui la Pipa è comunemente definita nel vecchio continente, “calumet”, deriva dal francese, il quale a sua volta viene dal latino “calamus”, che significa “canna”.

fonte http://wjkyx.blogspot.it/2012/11/modern-wi...beto-di_30.html :)
view post Posted: 27/11/2012, 11:10 Omphalos e Betilo - Another World
Col termine greco di Omphalos, “ombelico”, nell'antichità indicava generalmente un oggetto dal valore religioso. Nell'Antica Greci, in particolare, l’Omphalos era la pietra scolpita situata a Delfi, nel Tempio di Apollo, da cui la Pizia diffondeva i suoi vaticini. Il tempio di Apollo delfico era il più importante di tutto il mondo greco, per questo l'Omphalos indicava che Delfi, col suo santuario, era il centro del mondo, il suo ombelico.
Omphalos

Inoltre con lo stesso termine ci si riferiva anche al masso che Rea fece ingoiare a Crono al posto del figlio Zeus.
CITAZIONE
Crono sposò sua sorella Rea, ma era stato profetizzato sia dalla Madre Terra, sia da Urano morente, che uno dei figli di Crono l'avrebbe detronizzato. Ogni anno, dunque, Crono divorava i figli generati da Rea: prima Estia, poi Demetra ed Era, poi Ade ed infine Poseidone. Rea era furibonda e partorì Zeus, il suo terzo figlio maschio, a notte fonda sul monte Licia in Arcadia, e lo affidò alla Madre Terra. Costei portò Zeus a Litto, in Creta e lo nascose nella grotta Dittea sulla collina Egea. Colà Zeus fu custodito dalla ninfa dei frassini Adrastea e da sua sorella Io, ambedue figlie di Melisseo, e nutrito con il latte della ninfa (o capra) Amaltea. Attorno alla dorata culla di Zeus bambino, montavano la guardia i Cureti figli di Rea. Essi danzavano battendo le spade contro gli scudi e gridando per coprire i vagiti del piccolo, perché Crono non potesse udirli nemmeno da lontano. Rea infatti, dopo il parto, aveva avvolto una pietra nelle fasce e l'aveva data a Crono che la inghiottì, convinto di divorare il suo figliolo Zeus. Col passare del tempo tuttavia, Crono cominciò a sospettare la verità e si mise a inseguire Zeus, che trasformò se stesso in serpente e le sue nutrici in orse: ecco perché brillano in cielo le costellazioni del Serpente e delle Orse. Divenuto adulto, Zeus volle impadronirsi del potere detenuto dal tirannico padre e convinse la titanessa Meti a mettere un emetico nella bevanda di Crono. Crono vomitò i cinque figli che aveva inghiottiti insieme alla grossa pietra che era stata sostituita a Zeus. Tale pietra venne successivamente posta dallo stesso Zeus a Delfi, dove divenne oggetto di venerazione come omphalos, ombelico o centro della terra e del mondo. In segno di gratitudine, i fratelli e le sorelle riportati in vita chiesero a Zeus di guidarli nella guerra contro i Titani, che si erano scelti il gigantesco Atlante come capo.

Il concetto di Omphalos si ricollega anche a quello di Betilo (detto anche “bétile” o “bethel”), una pietra a cui si attribuisce una funzione sacra in quanto dimora di una divinità: il termine stesso, in latino "Baetylos" e in greco "Baitylos", deriva dall'ebraico “Beith-El” che significa "Casa di Dio".
Le forme del betilo possono essere molto varie, generalmente vengono collocati in verticale. I più famosi probabilmente sono quelli dell'Isola di Pasqua.
isola_pasqua

Si pensa che la loro origine sia legata agli antichi popoli orientali: di certo si sa che venivano innalzati dai Sumeri, ma più in generale fra le popolazioni che vivevano in Mesopotamia, come Semiti, Siro-Palestinesi. Si suppone si diffusero in tutta Europa con le migrazioni e le conquiste di queste popolazioni.
I betili si differenziano a seconda della zona di diffusione: l’adorazione delle pietre è comune presso molte civiltà primitive, infatti rimase a lungo anche fra le popolazioni di lingua greca, soprattutto dell'Asia Minore. In particolare importanza erano tenuti i meteoriti: sembra che anche la reliquia nella Kaaba fosse in origine un meteorite. Presso i Romani, invece, il culto delle pietre non era molto diffuso: esisteva il cosiddetto "Giove Lapide", una pietra che probabilmente in origine era considerata sede di uno spirito divino, ma che in età classica veniva considerata un semplice simulacro dello spirito di Giove. Pessinunte, un'antica città della Frigia, era famosa per il tempio che custodiva il simulacro di pietra nera di Cibele, il quale fu poi portato solennemente a Roma nel 204 a.C. in obbedienza a un responso dell'oracolo di Delfi. Un altro famoso betilo si trovava ad Emesa (Siria), e fu trasportato a Roma dall'imperatore Eliogabalo nel 220.
In Italia dei betili si trovano numerosi in particolar modo in Sardegna: se ne trovano sia isolati che come componenti dei recinti megalitici, detti tombe dei giganti, in genere con funzioni di delimitazione dell'area. Molto noti sono i giganti Pischinainos (Tresnuraghes), o la fila di Pranu Muttedu o il betilo conservato al museo di Laconi; esistono anche betili molto piccoli (nel sito di Serra Orrios ne è stato trovato uno di soli 21 cm). Questi monumenti appartengono al periodo nuragico, che va dal 1600 a.C. al 238 a.C., e raffigurano simboli di divinità maschili o femminili: ve ne sono infatti con rudimentali rappresentazioni falliche o mammellari.
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(nell'immagine: Fila di bétili a Pranu Muttedu, presso Goni in Sardegna)

Numerosi sono anche, nella vicina Corsica, gli allineamenti (in corso:"infilarata") di I Stantari e di Rinaghju nell'Area archeologica di Cauria poco distante da Sartene, dove vi erano 30 pietre infisse nel terreno nel primo e oltre 60 pietre piccole e 70 grandi nel secondo. Particolari quelli di Filitosa nel comune di Sollacaro, a nord di Propriano.
I+betili+di+Rinaghju+a+Sartene+in+Corsica
(nell'immaigne: I betili di Rinaghju a Sartene in Corsica)

fonte http://wjkyx.blogspot.it/2012/11/modern-wi...beto-di_27.html :)
view post Posted: 23/11/2012, 18:38 Nhkhor-lo - Strumenti
CITAZIONE
mulino-preghiera
Il Nhkhor-lo è il Mulino da preghiera del culto Lamaista, composto da un cilindro metallico cavo che può girare su un'asse. Probabilmente è lo Strumento rituale Buddista più noto, fondamentale per i Credenti. Il suo nome significa “ruotare la dottrina”, e simboleggia il primo sermone di Buddha, con il quale è stato dato avvio alla dottrina Buddista.
Può essere composto praticamente di qualsiasi materiale, dal rame per i più pregiati, alla pelle o lamiera per quelli costruiti nelle campagne lontane dai centri cittadini. All’interno si trovano pagine di carta o pergamena finemente arrotolate con stampati testi sacri, preghiere o Mantra. Secondo i Tibetani (sui cui mulini è spesso inciso il Mantra ”Om Mani Padme Hum” ) girandolo nel senso della rotazione solare, cioè orario (antiorario per i seguaci della Bon), le preghiere vengono “sparse”, ossia equivale a leggerle. Messo in movimento produce un leggero scricchiolio che sta a simboleggiare l’alzarsi in volo delle preghiere e il loro disperdersi ai quattro venti.
mulino+in+pelle
Si tratta principalmente di uno Strumento per rafforzare i pensieri, poiché esso giovava soltanto se la persona che lo usava augurava sinceramente il bene a tutti coloro che gli stavano intorno. Secondo la tradizione, il materiale di cui è composto non determina un migliore funzionamento.
lattine+in+lamiera+come+n'krlo

http://wjkyx.blogspot.it/2012/11/modern-wi...beto-di_23.html
:)
view post Posted: 16/11/2012, 11:57 Presentazione - Benvenuti
Ciao Clara, un affettuoso benvenuto :D
view post Posted: 9/11/2012, 21:38 Licnomanzia - Divinazione
CITAZIONE
La licnomanzia è una mantica divinatoria che trae gli auspici dall’osservazione delle fiamme di tre candele. Secondo tradizione, esse devono essere disposte su tre candelieri uguali e sistemate alla stessa distanza l’una dall’altra in modo da formare un triangolo. Mentre le si accende con un fuoco vivo (privo di zolfo) per ogni candela bisogna recitare i nomi dei capi delle Salamandre due alla volta: Vehuiah, Achajah, Jesalel, Jeliel, Cathethel, Mebahet. Perciò si osservano le fiamme delle candele e se ne trae il responso a secondo dei loro movimenti:
· Se le fiamme corrono di lato, è presagio di uno straordinario avvenimento che cambierà la propria esistenza, sia in bene o in male;
· Se si innalzano, girano o ruotano, significa che i propri nemici stanno tramando contro e bisogna essere diffidenti;
· Se scoppiettano senza scintille, una minaccia di incidente proviene dall’acqua;
· Se mandano scintille, sono in arrivo cattive notizie;
· Se una o più si spengono senza una causa apparente, è segno di un pericolo di morte o presagio di una morte in famiglia.
Candela
Un esercizio carino di licnomanzia che permette di fare pronostici sull'amore: va eseguito nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio. Prendete tre candele (consacrate come riportato nel libro numero tre della serie, dedicato agli incantesimi), una bianca, una verde chiaro o rosa e una rossa, disponetele a 20 cm di distanza in modo da formare un triangolo equilatero, accendetele tutte con lo stesso fiammifero partendo dalla bianca, se non si accende una delle candele ci possono essere vari significati; se è la candela bianca significa che ci cureremo poco dell'amore; se è la candela verde vuol dire che saremo troppo aggressivi e ciò creerà dei conflitti con chi amiamo; se è la candela rossa vuol dire che trascureremo l'aspetto sessuale. Se si spegne prima il fiammifero qualcuno o qualcosa ci impedirà di realizzare i nostri progetti. A questo punto accendiamo una quarta candela, di colore qualsiasi, al centro del triangolo, se la fiamma si alza e si abbassa ci saranno grandi emozioni, e amori pieni di passione; se la fiamma va da una parte a l'altra si incontrerà una persona in un viaggio o in un breve spostamento; se invece scoppietta c'è odore di tradimento; se lo stoppino fa scintille due persone si contenderanno il tuo amore. Perché il procedimento riesca bisogna che ad accendere le candele sia la persona di cui si vuole leggere il futuro.

http://wjkyx.blogspot.it/2012/11/modern-wi...abeto-di_9.html
view post Posted: 3/11/2012, 12:30 Omphalos - L'angolo di veronica - Affiliazione
CITAZIONE (damadellago @ 3/11/2012, 12:20) 
Affiliazione accettata, banner aggiunto...
Baci e benedizioni )O(

benissimo, grazie mille :D :D sul blog ho già inserito il banner di Danza a Spirale :) :)
158 replies since 4/2/2011