Hunahpú e Ixbalanqué

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view post Posted on 13/10/2012, 15:11


CITAZIONE
Il Popol Vuh, letteralmente “libro del consiglio”, è un antico testo simbolico che raccoglie i miti secondo i Quiché, i Maya del Guatemala. Oltre le leggende della creazione, narrano anche le gesta di Hunahpú e Ixbalanqué, gli Eroi Gemelli, figure mitologiche più note di tutta l’America centrale.
Il nome "Ixbalanqué" (pronunciato ʃɓalaŋˈke) è stato tradotto in 'Sole Giaguaro' (x-balam-que), 'Sole Nascosto' (x-balan-que) o 'Cervo Giaguaro' (x-balam-quieh). Il nome "Hunahpú" (pronunciato hunaxˈpu) è solitamente interpretato come Hun-ahpub ('Un-Cerbottaniere'), con la cerbottana che caratterizza il giovane eroe come cacciatore di uccelli.

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Gli Eroi gemelli - Stele 2, Izapa

Oltre che essere dotati poteri magici, essi erano intelligenti e coraggiosi come il loro padre, Hun-Hunahpú, e lo zio, Vucub-Hunahpú, la prima coppia di eroi gemelli, perita ingannata dalle Divinità dell’Oltretomba. Secondo il Popol Vuh, la giovane Dea Ixquic concepì i secondi gemelli divini attraverso la magia: parlò con il teschio di Hun-Hunahpú, il quale le baciò la mano; così i bambini furono concepiti nel suo utero. Dopo la nascita, Hunahpú e Ixbalanqué furono presi malvolentieri sotto tutela dalla nonna, che non li trattò bene, così come non fecero i fratellastri maggiori, Hunbatz e Hunchouén. Appena venuti al mondo, la nonna chiese che i gemelli fossero portati fuori casa per non sentire il fastidioso pianto, ed i fratelli maggiori ne approfittarono per metterli su di un formicaio tra i rovi: volevano uccidere i neonati perché temevano che avrebbero sottratto loro le attenzioni a cui erano abituati. Il tentativo fallì, e i gemelli crebbero costantemente soffocati dalla cattiveria di Hunbatz e Hunchouén, che rubavano loro il cibo guadagnato faticosamente e procuravano loro ogni sorta di guaio. Da adulti, Hunahpú e Ixbalanqué si liberarono una volta per tutte dei fratellastri tramutandoli in scimmie.
Gli Eroi Gemelli affrontarono ogni serie di peripezia, ma le più degne di nota sono sicuramente quelle che riguardano la vedetta per ciò che era stato fatto al padre e allo zio. Qualche tempo dopo l'espulsione dei fratelli maggiori, Hunahpú e Ixbalanqué utilizzarono i loro poteri per accelerare i lavori che la nonna ordinava loro: un singolo colpo di scure eseguiva il lavoro di un giorno intero. E quando stava per arrivare la nonna, i gemelli si inzozzavano di segatura e polvere, cosicché l’anziana pensasse che avessero sgobbato duramente. Un giorno, però il loro lavoro fu rovinato dagli animali della foresta; una volta rifatto, gli animali si ripresentarono, e Hunahpú e Ixbalanqué li scacciarono. Molti animali fuggirono. Il coniglio ed il cervo furono catturati per la coda, ma le code si ruppero (questa è l’origine della coda corta di conigli e cervi). Fu catturato anche un topo, la cui coda fu messa sul fuoco; in cambio di essere liberato, il topo rivelò loro dove si trovava l'equipaggiamento da gioco della Pelota (gioco della palla) che prima apparteneva al padre e allo zio e che erano stati nascosti dalla nonna in quanto le ricordavano la morte dei figli.
Quando, ingannando l’anziana, Hunahpú e Ixbalanqué riuscirono a impossessarsi dell’attrezzatura, la Pelota divenne il loro passatempo preferito.
I gemelli giocarono a palla sullo stesso campo che il loro padre, Hun-Hunahpú, e lo zio, Vucub-Hunahpú, avevano usato a lungo prima di loro. Esattamente come era successo ai primi eroi gemelli, quando Hunahpú e Ixbalanqué iniziarono a giocare a palla, i Signori di Xibalbà, il regno dell’Oltretomba, furono disturbati dal rumore, e li mandarono a convocare per giocare nel loro campo. Temendo che avrebbero trovato lo stesso destino del padre e dello zio, la nonna riferì ai gemelli la triste storia dei loro avi, ma Hunahpú e Ixbalanqué partirono comunque.
Quando la prima coppia di eroi aveva risposto alla convocazione, lungo la strada per Xibalbà era stata sottoposta a sfide che non era riuscita a superare, finendo per non tornare mai più dall’oltretomba. I giovani, tuttavia, non caddero negli stessi trucchi: mandarono avanti un moschino per punzecchiare i Signori e scoprire cosa li aspettava. La prima prova sarebbe stata distinguere i veri Re da dei manichini preparati apposta per ingannare i visitatori. Quando Hunahpú e Ixbalanqué giunsero nell’Oltretomba poterono individuare immediatamente i veri Signori di Xibalbà e chiamarli per nome. Quindi rifiutarono l'invito dei Re a sedersi su una panchina per visitatori, riconoscendo che in realtà si trattava di una pietra scaldata per cucinare. Frustrati dall'abilità dei due gemelli che identificavano tutte le trappole, tentarono di avere la meglio sottoponendoli alle stesse prove in cui il padre e lo zio avevano subito imbarazzanti sconfitte, ma Hunahpú e Ixbalanqué dimostrarono di nuovo la loro abilità sconfiggendo imperterritamente i Signori di Xibalbà. Infine questi ultimi invitarono i ragazzi alla partita di pelota. I gemelli, sapendo che i Re utilizzavano una speciale palla con una lama per ucciderli, la fermarono con una racchetta, svelando il macabro trucco. Contestando di essere stati convocati solo per essere uccisi, Hunahpú e Ixbalanqué minacciarono di abbandonare il gioco, così come compromesso i Signori di Xibalbà acconsentirono di utilizzare il pallone di gomma, giocando secondo le regole. Più volte i gemelli finsero di perdere le partite per poter affrontare tutti i vari luoghi di tortura presenti nell’oltretomba, da cui erano passati anche il padre e lo zio, ma contrariamente a questi ultimi, superarono tutte le prove, concludendo con una proverbiale sconfitta inflitta ai Signori nel gioco della pelota.
Umiliati dalla sconfitta, i Re di Xibalbà provarono ad uccidere i gemelli. Dopo aver costruito un forno enorme, li fecero nel tentativo di chiuderceli dentro. Intuendo le loro intenzioni, Hunahpú e Ixbalanqué permisero comunque di essere ridotti a polvere nelle fornaci. Quando poi i Signori gettarono i loro resti nel fiume, i gemelli si rigenerarono tramite i loro poteri, prima sotto forma di pesci gatto, poi di uomini.
Non essendo stati riconosciuti, gli eroi poterono rimanere a Xibalbà. La storia della loro trasformazione si diffuse nel regno dell’oltretomba, così come quella sulle loro danze e sul modo in cui intrattenevano gli abitanti, operando numerosi miracoli come incendiare le case per poi riportarle allo stato iniziale dalle ceneri, sacrificarsi a vicenda e poi rinascere. Quando i Signori di Xibalbà conobbero la storia, invitarono i due per assistere allo spettacolo, chiedendo loro di mostrare i miracoli di cui avevano sentito tanto parlare. Hunahpú e Ixbalanqué accettarono la convocazione, ed intrattennero li intrattennero, mantenendo sempre segreta la loro identità: uccisero un cane e per poi riportarlo in vita, bruciarono la casa dei Signori e ricreandola tale e quale, infine Ixbalanqué tagliò in due Hunahpú offrendolo come sacrificio, resuscitandolo subito dopo. I loro prodigi stupirono gli alti Signori di Xibalbà al punto che chiesero di essere sottoposti a quel miracolo. I gemelli li uccisero, ma non li portarono in vita: rivelarono la propria identità di Hunahpú e Ixbalanqué, figli di Hun-Hunahpú, ucciso anni prima con lo zio Vucub-Hunahpú.
I Signori dell’oltretomba, terrorizzati, confessarono i loro reati e pattuirono di poter avere salva la vita in cambio di non chiedere più sacrifici dagli abitanti vivi della terra. Sconfitti i Signori di Xibalbà, partirono per tornare sulla terra, su cui però si fermarono: continuarono ad arrampicarsi fino a raggiungere il cielo, ascendendo l’uno al Sole e l’altro alla Luna.

Gli+Eroi+gemelli+sparano+ad+un+demone+in+forma+di+uccello+con+una+cerbottana+Izapa+stele+25
Gli Eroi gemelli sparano ad un demone in forma di uccello con una cerbottana - stele 25, Izapa

per il link diretto al post sul mio blog http://wjkyx.blogspot.it/2012/10/modern-wi...beto-di_13.html
 
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