La Croce Celtica

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damadellago
view post Posted on 15/11/2010, 00:01






La storia del simbolismo insito nella Croce celtica è piuttosto ambigua e ricca di interpretazioni e leggende.

Alcuni vedono nel cerchio il simbolo dell'eternità che enfatizza l'infinito amore divino dimostrato attraverso il sacrificio di Cristo sulla croce, o ancora, la crocifissione e resurrezione sono l'immagine della speranza sempre viva dei fedeli di salvezza.

Altri sostengono che le Croci Celtiche siano state ricavate dalle grosse pietre erette presenti prima dell'avvento del Cristianesimo, originariamente, secondo alcuni, simboli fallici.

Alcune teorie "new age" vedono in questo simbolo la rappresentazione del Sole e della Luna, del Dio e della Dea, del Principio Maschile e di quello Femminile.

Una leggenda narra di come San Patrizio creò la prima Croce Celtica. Egli stava predicando di Fronte ad una Pietra Sacra delimitata da un cerchio, durante la sua opera di conversione, quando tracciò all'interno del cerchio sacro una croce latina e benedì la pietra, creando così la prima Croce celtica. Ovviamente questa leggenda non deve essere interpretata letteralmente ma piuttosto va inserita nell'opera del Cristianesimo celtico di utilizzare simboli e idee già presenti nella cultura locale.

Tuttavia va ricordato che la Croce Celtica non divenne un simbolo comunemente usato da cristiani fino almeno al IV secolo.

Esistono dei simboli che possono essere considerati i predecessori di questo tipo di croce.

Uno di questi è il "Chi-Rho"(così chiamato perché formato dalle due lettere dell'alfabeto greco che compongono il monogramma del nome di Cristo), un simbolo comune nella cristianità dell'Impero Romano del IV secolo.

Il crisma fu utilizzato anche come emblema da Costantino, oltre che come insegna militare e simbolo di vittoria (di conseguenza interpretato come vittoria di Cristo). La croce latina compare in senso al crisma stesso ma conserva in alto l'anello che ricorda la P (rho) e costringe a rilevare nell'incrocio l'antica X (chi) raddrizzata.

Di croci celtiche ne esistono diverse varianti, alcune delle quali presentano incisioni e lavorazioni molto complesse. Può capitare che vi vengano rappresentate figure umane, per narrare eventi biblici.

In generale, tuttavia, i nodi, le spirali, gli intrecci geometrici e i motivo zoomorfi sono quelli che compaiono più spesso; questi sono gli stessi elementi che caratterizzano gli oggetti in metallo e i manoscritti miniati della stessa epoca. Al contrario delle scene di crocifissione dell'Europa Meridionale che mostrano la sofferenza di Cristo, generalmente seminudo e martoriato dalle ferite infertegli, la Croce Celtica sembra fatta per essere esteticamente bella. Quando appaiono le figure umane, queste sono molto semplici se messe a confronto agli intricati e complessi motivi decorativi che le stanno intorno.

Sia la croce verticale che quella diagonale con i braci della medesima lunghezza sono dei simboli presenti in moltissime culture. Come praticamente in ogni cultura esiste il simbolo del cerchio. Questi due simboli sembrano avere valenze quasi antitetiche: il cerchio contiene, non ha inizio né una fine e non ha direzione, mentre la croce ha un moto che si espande verso l'esterno a partire da un singolo punto centrale. Il cerchio è spesso simbolo lunare-femminile, mentre la croce inscritta in un cerchio (sia che i bracci ne fuoriescano, sia che invece ne rimangano inscritti) è simbolo solare-maschile.

Alcuni fanno risalire l'origine della croce celtica ad un simbolo hindù che rappresenta il principio maschile e quello femminile.

La croce in sé si ricollega anche ad altre idee: le quattro direzioni dei quattro punti cardinali, l'incontro della linea orizzontale con quella verticale ad implicare l'incontro delle forze della terra e quelle del cielo... La croce rende esplicito il mistero del centro.

Essa è diffusione, emanazione, ma anche riunione e sintesi (a seconda della direzione del moto, se dall'interno verso l'esterno o viceversa), è forse il più completo simbolo, il più universale, che praticamente tutte le civiltà hanno adottato nel proprio patrimonio simbolico.

E' un simbolo spaziale e temporale e questa proprietà privilegiata lo rende adatto ad esprimere il mistero del cosmo animato. Non a caso molte abbazie hanno una pianta a forma di croce (determinata dall'incrocio della navata centrale e dei transetti), essa viene ad essere il centro del mondo, e l'uomo, al suo interno si orienta espandendosi nelle quattro direzioni.

Da quanto scritto sopra, la croce celtica potrebbe ben adattarsi ad una rilettura simbolica in chiave ermetica secondo il paradigma di Ermete Trismegisto "come in alto, così in basso". Nella croce celtica possiamo infatti vedere sia una rappresentazione del microcosmo in relazione al macrocosmo: l'uomo (microcosmo) attraverso di essa si orienta, partendo dal punto singolo al centro della croce, verso i quattro punti cardinali, i quattro elementi, per giungere al cerchio delle stagioni scandite dai solstizi e dagli equinozi e dell'universo (macrocosmo). il rapporto che viene così creato non è statico, ma dinamico, determinato un movimento centrifugo che dal microcosmo porta al macrocosmo o centripeto, dal macrocosmo al microcosmo.





Fonte: Autore Ylenia Viola - bibrax.org/index.htm
 
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